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Wednesday 27 March 2013

From another place... From another time.

Lo so, sono scomparso per un po', ma finalmente ritorno a scrivere il mio diario da migrante. La combinazione di trasloco e di intenso periodo di esami e' stata fatale, ma ora le cose dovrebbero normalizzarsi, almeno per le prossime settimane.
Inoltre la settimana prossima dovrei finalmente entrare in possesso di un computer mio, dunque la situazione dovrebbe migliorare notevolmente. Nel frattempo, mi ambiento sempre di piu' nella zona.

Sono sempre stato il tipo di persona che crea un legame affettivo con i luoghi tanto quanto con le persone (certo, alcuni li detesto e basta, chissa' a cosa mi riferisco), e Pennant Hills si sta ritagliando un bel posticino nel mio cuore e nelle mie future memorie nostalgiche. E' piccola, silenziosa e appartata, pacifica in modo diverso rispetto a Lane Cove: li' sembrava di essere in un giardino, mi trovavo comunque in uno dei suburbs piu' apprezzati di Sydney, uno di quelli in cui si cerca di piu' l'effetto della vita da "house and back yard", mentre Pennant Hills e' semplicemente piu' rada, piu' periferica, molto meno urbana. Il fatto che si trovi sull'orlo del bacino che culla l'inner west da qui alle Blue Mountains, oltre a evitare che sia investita dal caldo apocalittico che colpisce le zone interne e piu' lontane dalla costa, dona una vista splendida sul Lane Cove National Park. Devo visitarlo, uno di questi giorni.

La casa e' stupenda. Certo, nel giardino a volte sembra di avere il Jurassic Park, ma in fin dei conti fa parte dell'esperienza di essere down under. Ne apprezzo ogni piccolo dettaglio, il fresco nelle giornate torride, la comodita' casalinga, la penombra del salotto nel tardo pomeriggio, la quiete appartata della mia camera... E' un guscio sicuro in cui sentirsi comodi e protetti, e sono davvero felice di essere qui.

Oggi ho finito di sistemare gli ultimi oggetti nei vari cassetti. Sono principalmente ricordi che mi sono portato dietro da Over There. Foto del liceo, alcune talmente vecchie che sembrano quasi incredibili; diplomi tradotti e non, appunti di greco, tutta la marea di stronzate scritta insieme a quei compagni di classe che hanno reso quegli anni cosi' speciali e indimenticabili. Ma ci sono anche biglietti dell'Amat e della Sud Est, giusto per ricordarsi che cosa usavo fino a qualche mese fa, invece del NSW Transport :P biglietti da visita di decine di posti visitati con le persone a me piu' care in assoluto, lettere, gift card, oggetti... C'e' davvero di tutto, e nel fare l'inventario del tutto per poi conservarlo accuratamente, sono stato avvolto dalle spire della nostalgia.

Mi rendo conto, a livello emotivo e profondo, che mi trovo di fronte a dei frammenti di vite incrociate, di posti sfiorati, di momenti sospesi, da un passato temporalmente vicino, ma emotivamente cosi' lontano.

Echoes from another place... From another time.

Per mia fortuna, le persone che sono state partecipi di tutto questo non sono ricordi; sono reali, e il nostro percorso condiviso continua ogni giorno, non importa quanto fisicamente lontano possano spingerci i nostri passi. Siamo oramai una comunita', abbiamo un nostro Volksgeist, ci riconosciamo in valori condivisi e legami profondi che ci rendono piu' forti, insieme; e dunque il viaggio collettivo prosegue, e l'8 aprile sara' il mio centesimo giorno passato qui in Australia.

Bring it on.

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